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Il Gold Standard: un viaggio nella storia e nel significato di un sistema monetario iconico

17 Aprile 2024

Cosa era il Gold Standard? Perché è stato abbandonato? Torneremo mai indietro? Ne parliamo in questo articolo…

Il Gold Standard, un sistema monetario che lega il valore della valuta nazionale a una quantità specifica di oro, ha svolto un ruolo fondamentale nella storia economica mondiale. Attraverso la sua adozione e la sua dismissione, il Gold Standard ha plasmato il panorama finanziario globale e ha influenzato le politiche economiche di molte nazioni.

Oggi vogliamo ripercorrere rapidamente la storia del Gold Standard: cosa significa, perché è stato abbandonato, e perché alcune nazioni periodicamente valutano la possibilità di applicarlo nuovamente al loro sistema monetario.

 

 

La nascita del Gold Standard

 

Il Gold Standard ha le sue radici nel XVIII secolo, quando molte nazioni iniziarono a stabilire un legame tra il valore della propria valuta e il valore dell’oro. Questo sistema forniva stabilità e fiducia nelle valute nazionali, poiché il valore della moneta era direttamente correlato alla quantità di oro detenuta dalle riserve statali.

Durante il XIX secolo e all’inizio del XX secolo, il Gold Standard raggiunse il suo apice di popolarità e diffusione. Molte delle principali economie mondiali, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e la Germania, adottarono il Gold Standard come base del loro sistema monetario. Questo periodo, noto come “Età dell’Oro”, vide una crescita economica senza precedenti e una maggiore stabilità finanziaria.

Tuttavia, il Gold Standard non era immune alle critiche e alle sfide. Durante la Grande Depressione degli anni ’30, molti paesi furono costretti ad abbandonare il Gold Standard per cercare di stimolare le loro economie in crisi. La rigida convertibilità della valuta in oro si rivelò insostenibile in un momento in cui le nazioni avevano bisogno di politiche monetarie flessibili per affrontare la recessione.

 

Il sistema Bretton Woods

 

Il sistema di Bretton Woods fu istituito nel 1944 durante una conferenza internazionale tenutasi a Bretton Woods, New Hampshire, negli Stati Uniti. Questo nuovo sistema monetario si basava sulle valute fissate al dollaro statunitense, che a sua volta era convertibile in oro al tasso fisso di 35 dollari per oncia. Questo sistema ha permesso la stabilità delle valute internazionali e ha facilitato il commercio globale e la ricostruzione economica dopo la Seconda Guerra Mondiale.

 

Tuttavia, il sistema di Bretton Woods ha mostrato segni di debolezza negli anni ’60, con gli Stati Uniti che stampavano sempre più dollari per finanziare i loro crescenti deficit di bilancio e commercio. Questo ha portato a una crescente sfiducia nel valore del dollaro e alla richiesta sempre maggiore di conversione in oro da parte di altri paesi. Nel 1971, il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon annunciò unilateralmente la fine della convertibilità del dollaro in oro, mettendo così fine al sistema di Bretton Woods.

 

L’abbandono del Gold Standard e il passaggio al sistema di Bretton Woods hanno avuto profonde implicazioni per l’economia globale. Se da un lato la fine del Gold Standard ha permesso maggiore flessibilità nelle politiche monetarie nazionali, dall’altro ha anche contribuito a una maggiore instabilità e volatilità nei mercati valutari. Il sistema di Bretton Woods, sebbene fosse stato un pilastro dell’economia globale per molti anni, ha ceduto sotto il peso delle pressioni economiche e politiche dei tempi, aprendo la strada a un nuovo panorama finanziario globale caratterizzato da cambiamenti e sfide continue.

 

Bretton Woods

Il ruolo attuale dell’oro

 

Sebbene il Gold Standard non sia più in vigore come sistema monetario globale, l’oro continua a svolgere un ruolo importante nel sistema finanziario mondiale. Molte nazioni detengono ancora grandi riserve di oro come riserva di valore e assicurazione contro l’instabilità economica e finanziaria.

Le riserve auree della Banca d’Italia, ad esempio, sono tra le più grandi al mondo. E, come raccontiamo spesso anche nei nostri video, solo una parte di queste si trovano sul territorio Italiano, mentre una buona parte sono dislocate in vari paesi, tra cui anche la Svizzera.

La Svizzera ha un ruolo storico e prominente nella produzione mondiale, la vendita e la custodia dell’oro. Il paese è noto per la sua industria dell’oro altamente sviluppata e la sua reputazione di centro finanziario internazionale. La Svizzera ha una lunga tradizione di lavorazione dell’oro, con molte delle più grandi società aurifere del mondo che hanno sede nel paese.

La Svizzera è stata a lungo un importante mercato per la vendita e il commercio di oro anche grazie alla sua vasta rete di istituti finanziari, così come di raffinerie e commercianti che operano nel settore dell’oro. Il paese è noto anche per la sua rigorosa legislazione finanziaria e la sua politica di neutralità, che lo rendono un luogo sicuro e affidabile per la custodia di lingotti d’oro e altre risorse finanziarie.

Anche per questi motivi, la Svizzera è una delle principali destinazioni al mondo per la custodia di riserve auree straniere. Numerose nazioni, comprese molte banche centrali, scelgono di custodire una parte delle loro riserve auree nelle casseforti svizzere per diversificare i loro rischi e garantire la sicurezza delle loro riserve. La reputazione della Svizzera come centro finanziario stabile e affidabile rende il paese una scelta attraente per la custodia di oro e altri asset finanziari anche istituzionali e governativi.

 

 

Si tornerà mai al Gold Standard?

 

Il ritorno al Gold Standard è un argomento che periodicamente suscita interesse e dibattito tra economisti, politici e osservatori del mercato finanziario. Tuttavia, è improbabile che si verifichi un ritorno al Gold Standard per diverse ragioni.

Prima tra tutte la flessibilità monetaria. Un sistema basato sul Gold Standard, infatti, limiterebbe la flessibilità delle banche centrali nel gestire la politica monetaria per rispondere alle esigenze dell’economia. La scarsità dell’oro è un altro fattore importante: non ci sarebbero infatti riserve sufficienti per sostenere l’economia globale nel suo complesso. Per non parlare poi delle complessità logistiche e legali di un cambio di paradigma così enorme.

Esistono, però, alcune forme di “gold standard” moderne che sono state proposte o utilizzate in diversi contesti. Ad esempio, alcuni paesi hanno legato il valore della loro valuta a una quantità specifica di oro, anche se in modo non ufficiale. Allo stesso modo, alcune criptovalute sono state progettate per essere “sostenute dall’oro”, con un token digitale rappresentante una quantità di oro fisico detenuto in riserva.

In conclusione, mentre il ritorno al Gold Standard nel suo formato originale è improbabile, ci sono ancora dibattiti ed esperimenti in corso riguardo a forme alternative di collegamento delle valute a riserve di oro o altre risorse. Tuttavia, è probabile che i sistemi monetari continueranno a evolversi in base alle esigenze economiche e finanziarie del mondo moderno.

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