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Il prezzo dell’oro nel 2030

17 Giugno 2023

Molti segnali e movimenti dei mercati azionari indicano chiaramente il trend che determinerà il prezzo dell’oro nel 2030.

Il costo dell’oro fisico è considerato spesso un indicatore della stabilità economica. Quando l’inflazione è prevista in aumento, gli investitori tendono ad acquistare oro come forma di protezione del valore del loro denaro. Di conseguenza, la domanda del metallo prezioso aumenta e, a sua volta, anche il suo prezzo sale.
Anche se al momento non si può prevedere il prezzo dell’oro nel 2030, è importante notare che il suo costo è influenzato da una serie di variabili, tra cui l’offerta e la domanda globali, i tassi di interesse, la politica monetaria, la fiducia degli investitori e le condizioni economiche generali.

Quindi, sebbene un aumento del prezzo dell’oro fisico indica aspettative di maggiore inflazione, è necessario considerare anche altri fattori per avere una visione più completa della situazione economica.

In generale, una maggiore inflazione indebolisce il valore del dollaro statunitense, poiché comporta una diminuzione del potere d’acquisto della valuta.
Ciò causa un incremento dei prezzi delle materie prime, inclusi l’oro, l’argento, il petrolio e altri beni.
Un dollaro più debole rende anche le esportazioni degli Stati Uniti più competitive e può favorire i mercati emergenti, in quanto molti di essi dipendono dalle esportazioni verso il mercato statunitense.
Quando i beni rifugio diventano costosi hanno senza dubbio un impatto positivo sulle azioni dei mercati emergenti, in particolare per le economie che sono dipendenti dalle esportazioni di tali materie prime.

Tuttavia, è importante sottolineare che i mercati finanziari sono complessi e influenzati da molteplici fattori.

Le azioni dei paesi emergenti possono essere soggette a volatilità e altri rischi specifici, come instabilità politica, rischi valutari e fattori economici interni.
Uno scenario simile si era presentato negli anni ‘70. Già a quell’epoca coloro che prosperavano possedevano il metallo aureo in grandi quantità.
L’analista Charlie Morris ha di recente calcolato, nella rivista “The Alchemist” della London Bullion Market Association, che il prezzo dell’oro nel 2030 potrebbe passare dagli attuali circa 1.900 $/oncia a circa 7.000 $/oncia.

Ecco perché in questo momento gli investitori stanno comprando enormi quantità di oro fisico.

È però necessario ricordare che le previsioni a lungo termine sono più difficili da elaborare, in quanto sono in gioco aspetti economici, geopolitici e di mercato che possono cambiare nel corso del tempo.

Ciò che non cambia è il ruolo di bene rifugio dell’oro.
Infatti quando i governi avviano la stampa illimitata di soldi vuol dire che proporzionalmente anche il prezzo dell’oro diventa illimitato. L’aumento dell’offerta di denaro diluisce il costo della valuta nel mercato, poiché c’è più denaro disponibile rispetto ai beni e ai servizi reali.
Quando il potere di acquisto di una moneta diminuisce, si assiste a un aumento del prezzo delle materie prime denominate in quella valuta, come l’oro. Esso è considerato la migliore forma di protezione dall’inflazione, in quanto il suo valore intrinseco tende a rimanere stabile nel tempo.
Pertanto, quando si verifica una debolezza del denaro, gli investitori ricorrono all’acquisto dell’oro come mezzo per preservare il loro patrimonio.

Ecco perché è possibile ipotizzare che il prezzo dell’oro nel 2030 sarà molto alto.

Per adesso soltanto poche nazioni possiedono oro, tuttavia il prezzo del metallo aurifero sta salendo e anche se ci sono pochissimi investitori privati, lo stanno comprando le banche centrali e gli hedge funds.
Il reset economico che arriverà prevede che l’oro abbia nuovamente una funzione predominante, innanzitutto per le compensazioni tra le banche centrali. Queste ultime detengono riserve del metallo prezioso per diversificare i loro portafogli e preservare il valore delle loro scorte.
Si prevede quindi che le Nazioni con maggiori riserve auree saranno quelle più determinanti nell’assetto monetario futuro.

È importante sottolineare però che nella configurazione monetaria globale ci sono molte altre variabili da considerare, come la stabilità economica, il sistema finanziario, la politica monetaria e la fiducia degli investitori.
Inoltre, le decisioni dei governi sono complesse e spesso influenzate da molteplici interessi nazionali e internazionali. Le dinamiche geopolitiche e gli accordi tra le varie potenze hanno sicuramente un impatto significativo sull’assetto economico mondiale.
Al momento la Cina e la Russia stanno accumulando tutto l’oro possibile, e non lo fanno per rivenderlo a distanza di tempo a 3500 $/oncia, ma per giocare da padroni, spostando l’asse del potere economico mondiale a loro favore.

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