Negli ultimi trimestri del 2025, secondo le analisi più recenti del World Gold Council, è cresciuto in modo evidente l’interesse verso l’oro da parte di investitori legati al settore tecnologico e, in particolare, allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Una tendenza silenziosa ma consistente, che nasce da un motivo preciso: la corsa globale all’AI sta creando una nuova forma di vulnerabilità economica, direttamente collegata alla fragilità delle infrastrutture che sorreggono l’economia digitale.
In altre parole, mentre l’AI accelera, cresce anche l’esigenza di affiancarle un bene stabile, universale e indipendente. L’oro sta tornando a svolgere proprio questo ruolo.
UN MONDO CHE SEMBRA DIGITALE, MA POGGIA SU STRUTTURE FISICHE DELICATE
È facile immaginare l’intelligenza artificiale come qualcosa di puramente virtuale: algoritmi, modelli linguistici, reti neurali e applicazioni che vivono “nel cloud”. Ma ciò che percepiamo come immateriale esiste solo grazie a un’enorme infrastruttura fisica.
I data center che alimentano l’AI richiedono impianti di raffreddamento avanzati, connessioni ininterrotte e una quantità di energia in continua crescita. Parallelamente, l’intero settore dipende da semiconduttori ad altissima specializzazione, prodotti in un numero ristretto di Paesi, il che aumenta l’esposizione a shock globali e interruzioni impreviste.
Questa concentrazione rende il sistema esposto a shock geopolitici, carenze improvvise, rialzi dei costi energetici o problemi lungo le principali rotte commerciali. Per questo motivo, sempre più investitori cercano nell’oro una forma di stabilità esterna al mondo digitale, un contrappeso reale rispetto a una dipendenza tecnologica che continua ad aumentare.
COSA SPINGE GLI INVESTITORI DELL’AI VERSO UN BENE ANTICO
Il settore dell’intelligenza artificiale è oggi uno dei più dinamici e competitivi al mondo. Ma questa rapidità porta con sé una naturale volatilità: i cicli di innovazione si accorciano, i costi di sviluppo crescono, e le tensioni geopolitiche amplificano i rischi.
Da qui nasce una domanda sempre più frequente: come proteggere il valore in un sistema che cambia più velocemente della sua capacità di stabilizzarsi?
L’oro risponde con proprietà che nessuna tecnologia può replicare:
- non dipende da energia elettrica,
- non richiede manutenzione,
- non può essere bloccato da una crisi di rete,
- non ha bisogno di infrastrutture per esistere.
È un bene che attraversa le epoche proprio perché, anche nei periodi di trasformazione più profonda, rimane una costante.
LE TRE FRAGILITA’ DELLA NUOVA ECONOMIA DIGITALE
Per comprendere perché l’oro stia tornando centrale anche in un contesto altamente tecnologico, è utile osservare le tre vulnerabilità su cui oggi poggia l’economia dell’AI:
1. Energia
I data center consumano quantità crescenti di elettricità. Se la rete è sotto pressione o i costi aumentano, l’intero settore ne risente.
2. Chip avanzati
La produzione è concentrata in pochissime aree del mondo. Anche una minima interruzione può avere conseguenze globali.
3. Dati e infrastrutture digitali
La digitalizzazione dei servizi aumenta l’efficienza, ma rende il sistema più esposto: se il digitale si ferma, si ferma tutto.
Più il mondo diventa tecnologico, più cresce il bisogno di qualcosa di non tecnologico, capace di resistere a ogni scenario.
L’ORO COME EQUILIBRIO TRA INNOVAZIONE E SICUREZZA
La diffusione dell’intelligenza artificiale non riduce il ruolo dell’oro: lo rafforza.
L’economia sta entrando in una fase in cui innovazione e stabilità devono coesistere. In questo nuovo scenario, la protezione del valore richiede strumenti che vadano oltre la logica del digitale.
L’oro offre esattamente questo: un punto di riferimento solido in un sistema globale che cambia con velocità crescente.
È un contrappeso che permette a società, investitori e istituzioni di innovare senza perdere equilibrio, un ponte tra ciò che nasce e ciò che resta.
Per esplorare il confronto tra oro e innovazioni finanziarie completamente digitali — come le criptovalute, nate sulla tecnologia blockchain — si rimanda all’articolo dedicato su come oro e criptovalute si confrontano nel ruolo di bene rifugio e asset di diversificazione https://www.helior.blog/oro-contro-criptovalute/ Helior
Fonti:
- World Gold Council — https://www.gold.org/
- BIS – Bank for International Settlements — https://www.bis.org/
- IMF – International Monetary Fund — https://www.imf.org/
- OECD – Report on Data Centre Energy Use — https://www.oecd.org/
- AFFARITALIANI – Affaritaliani.it